Sant’Ubaldo libera l’indemoniata

Sant'Ubaldo libera l'indemoniataolio su tela, cm.240×154

attribuzione: Enea Salmeggia, detto il Talpino (Bergamo,1565- ca 1626)

collocazione: pala d’altare della Cappella di Sant’Ubaldo

Descrizione iconografica:

A sinistra, stante, il Santo in abiti episcopali, con lunga veste bianca, piviale rosso e stola giallo dorata, benedice l’indemoniata, accosciata a terra con gesti rigidi e scomposti. Sullo sfondo, a sinistra un chierico regge il pastorale e un libro, e si nota anche una testa virile scorciata; a destra un uomo, in veste turchina e mantello rosso, sorregge l’ossessa trattenendola per le braccia; Sullo sfondo compaiono due volti femminili, uno di tre quarti lievemente reclino, l’altro di profilo. Affacciata tra le nubi di colore cinerino, la Vergine con il Bambino Gesù benedicente.

Notizie storico-critiche

La figura dell’indemoniata era anche identificata dalla tradizione popolare come Santa Liberata vergine e martire (le cui reliquie sono contenute nel reliquiario ad urna insieme a quelle di S.Ubaldo).

L’attribuzione del dipinto al Salmeggia, pittore dell’area bergamasca, avanzata da precedenti schede a cura della Sovrintendenza, appare fondata anche su raffronti stilistici e compositivi con altre tele del Salmeggia, in cui ai modelli cinquecenteschi lombardi e romani, rigidamente ripresi, si sovrappone l’influenza del devozionalismo controriformista.

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